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Dinamica dell'affondamento

Secondo la testimonianza del Guardiamarina Arturo Catalano Gonzaga il CT Legionario segnalava alle 15.15 un aereo tedesco sullo proprio zenit: doveva probabilmente trattarsi della prima ondata che sorvolò la formazione senza sganciare. Lo stesso Guardiamarina asserisce che alle  15,40 osservò altri 5 aerei "provenienti da poppa". Questa ultima asserzione risulta erronea nella probabile rotta deglia aerei tedeschi: alle 15, 40 infatti, la Roma aveva già iniziato l'accostata a sinistra per 60°, che avrebbe in tal modo offerto la poppa agli aerei ostili.

Alle 15,16 era stato battuto il  "Posto di combattimento - pronti ad aprire il fuoco" e  l'intera formazione iniziò a zizagare a tutta forza aprendo il fuoco (testimonianza Amm. Biancheri).

La seconda ondata infilò il centro della formazione, mirando all'Eugenio di Savoia e all'Italia, che furono mancate di poco. Siamo verso le 15,37. Il Guardiamarina Catalano Gonzaga asserisce che Italia e Roma aprirono quasi contemporaneamente il fuoco.

L'Italia nel frattempo aveva accostato a ditta verso nord, ma rallentava sensibilmente a causa dei danni subiti alla centrale elettrica, con timone in banda.

Si afferma che il Roma accostò a sinistra per 60°, e la manovra è documentata dalla foto scattata da uno dei DO 217 poco prima de momento dello sgancio della prima bomba telecomandata denota un'accostata molto più accentuata, di ca. 90°

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La Roma fu colpita da una prima bomba PC-1.400X nella parte centrale, sul lato destro, tra la Torre 9 e la Torre 11 delle batterie contraeree da 90 mm. La bomba attraversò l’unità per tutta la sua altezza e scoppiò poco al di sotto della chiglia, provocando l’allagamento del locale caldaie e macchine di poppa. I danni causati immobilizzarono le due motrici relative alle eliche della estrema poppa, riducendo la velocità da 22 a 16 nodi, inutilizzarono gli apparecchi della Punteria Generale per la direzione del tiro contraereo di destra, interruppero i contatti elettrici e telefonici, ivi compresi quelli del tiro contraereo, e si verificò una falla attraverso la quale imbarcò acqua. La nave si inclinò sulla destra e venne controbilanciata allagando a sinistra.

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L'aereo pilotato dal sergente Kurt Steinborn, sganciò, sul sito 80° una bomba PC-1400X avendo come obbiettivo tale corazzata. Il puntatore, sergente Eugen Degan, seguì in punteria la bomba che colpì la Roma al centro-prora a sinistra.

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Si noti come la velocità della nave sia notevolmente diminuita, ma continui l'abbrivio nell'accostata a sinistra: la nave è leggermente sbandata sulla sinistra.

La bomba si infilò tra il torrione corazzato (dove si trovavano la Plancia Comando, la Plancia Ammiraglio nonché la Direzione di Tiro dei grossi calibri) vicino al fumaiolo di prora, la torre N. 2 dei cannoni di grosso calibro da 381 mm e l’impianto dei cannoni di medio calibro da 152 mm. La bomba scoppiò nelle vicinanze del locale motrice di prora e causò inizialmente una fuga di vapore nonché l’allagamento delle macchine di prora, le cui motrici si bloccarono. La nave quindi proseguì solo per abbrivio.

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Contemporaneamente deflagrò il deposito munizioni da 152 mm e per “simpatia” (termine usato in Marina per comunicare che la deflagrazione di un deposito munizioni causa la deflagrazione di un altro deposito munizioni posto nelle immediate vicinanze) deflagrò anche il deposito munizioni della Torre n. 2 dei cannoni da 381 che venne lanciata in aria.

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Poi la nave s'inclina fortemente a sinistra

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ed alle 16,43 si capovolge ed affonda

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Ancora 1

Una deflagrazione è un'esplosione relativamente lenta, che genera un'onda d'urto subsonica. Questo tipo di esplosione è normalmente prodotto da una veloce reazione di combustione, per esempio dalla polvere nera in un'arma da fuoco, oppure dal combustibile in un motore a combustione interna. Si contrappone alla detonazione dove l'onda d'urto è supersonica.

Le deflagrazioni sono più facili da controllare delle detonazioni, e più adatte quando lo scopo è quello di spostare un oggetto (una pallottola in una pistola od un pistone in un motore) con la forza espansiva del gas.

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